Schede dati di sicurezza anello debole

Il 3 dicembre 2024 ECHA ha pubblicato il report sul REF 11 cioè il progetto che ogni 4 anni fa il punto sull’andamento dello livello delle Schede dati di sicurezza sul mercato europeo.

Nel 2015 il report ECHA riportava una percentuale del 52 % di non conformità. https://echa.europa.eu/documents/10162/17088/forum_report_ref2_en.pdf/6ae12cf0-a24d-4263-a30f-3dabf9928aed

Nel 2019 la situazione era 33% di SDS sul mercato Europeo non conformi https://echa.europa.eu/it/-/44-of-hazardous-mixtures-not-compliant-with-classification-and-labelling-obligations

Banalizzando i dati l’andamento è questo.

La riflessione più ampia è legata al fatto che le SDS sono snodo cruciale per l’applicazione del regolamento REACH. I big della chimica mondiale redigono dossier di registrazione e scenari di esposizione che spesso non arrivano agli utilizzatori professionali ma anche a chi vende i prodotti per il consumo. Ignorando così informazioni di rilievo per la salute dei lavoratori e dei consumatori. E’ uno spreco insensato che tante informazioni per inerzia o furbizia vengano perse durante i passaggi commerciali.

Il punto cruciale è il controllo. Per sua natura il regolamento REACH è un regolamento di prodotto, non una normativa sociale. Quindi il controllo deve avvenire tra gli anelli della catena di approvvigionamento che, in virtù dell’articolo 34 del regolamento REACH devono compiere una verifica della documentazione ricevuta. A questo, per la prima volta nel luglio 2024 ho assistito ad una verifica di un ente di controllo. che entra nel merio di una Scheda dati di sicurezza eccependo delle non conformità ai fini della gestione del rischio.

L’ultimo report del REF-11 fa emergere che l’applicazione dello standard della SDS non è ancora applicato a pieno, anzi che se possibile la qualità di questi documenti non sta migliorando come dovuto o atteso.

Va evidenziato che nel frattempo nel 2020 lo standard è cambiato compiendo una stretta in merito ai pericoli che insistono sugli ormoni umani e degli organismi viventi che compongono l’ambiente. Infatti il regolamento europeo 2020/878 ha modificato il secondo allegato del REACH e ha portato ad un innalzamento dello standard informativo. Quindi il REF-11 ha avuto questo come schema di riscontro delle SDS.

Va anche detto che la maggior parte delle non conformità sono inerenti al regolamento CLP n°1272/2008 che identifica classifica e comunica il pericolo delle sostanze.

Verificare le SDS è costoso in termini di tempo, e di tedio. Spesso le SDS non sono lette nemmeno da chi le redige e quindi metterci dentro l’attenzione porta a verificare facilmente difficoltà di lettura ed errori grossolani. Approfondendo la lettura ci si trova però talvolta qualche errore clamoroso e pericoloso.

Il rischio aziendale di una informazione errata è evidente, sia dal punto di vista della gestione del rischio generato da un pericolo omesso o errato, sia dal punto di vista reputazionale.

Le schede dati di sicurezza vanno verificate! Se il 35 % delle SDS su base europea presentano errori e noi nella nostra organizzazione non inviamo almeno il 35% di osservazioni ai fornitori, stiamo evidentemente contravvenendo ad un nostro obbligo precipuo.

Come verificare le SDS?

Un bel corso interattivo e pratico sulla lettura critica delle SDS! Coinvolgendo ufficio acquisti, magazzino, R&S, HSE, qualità, vendite e tutti gli anelli della catena interna di approvvigionamento, ognuno per la sua parte di responsabilità.

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